“…Le cosiddette Guide nazionali”
GTI replica a Guido Lion: “Siamo qualificati e titolati per operare con competenza in ogni regione”

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La riproduzione dell’intervista pubblicata dal Gazzettino

«Macché dotarci di rinforzi… I gruppi che arrivano a frotte hanno già le loro guide, abusive o meno». Si lamenta Guido Lion, guida turistica veneziana, già presidente della categoria. «Spero solo nel nuovo ministero che dovrebbe salvaguardare la tipicità italiana. Qui arrivano guide extracomunitarie che in Italia non dovrebbero lavorare o le cosiddette guide nazionali che dovrebbero aprire una loro posizione presso il ministero. Ma chi va a controllare? Poi ci sono gli abusivi pieni, quelli che si inventano un mestiere»…
L’articolo del Gazzettino

Così, in un’intervista pubblicata lunedì 18 giugno sul Gazzettino di Venezia si è espresso Guido Lion guida turistica, in passato presidente provinciale di categoria.

Alle sue affermazioni ha replicato GTI con una nota apparsa ieri, 21 giugno, sul quotidiano veneto.
La nota di GTI sulle pagine del Gazzettino

Ecco il testo integrale della replica:
“Il signor Lion, rispondendo a un vostro cronista in merito ai diritti dei turisti, ha ragione nel pretendere dalle guide una solida preparazione, ma travisa il ruolo della “guida nazionale”, introdotta per legge nel 2013 in linea con la normativa europea.
Tale figura, ampiamente qualificata, è titolata per operare in tutte le regioni italiane e garantisce, oltre a una vasta competenza specifica, anche la capacità di inquadrare al meglio i valori e i pregi del patrimonio locale, contestualizzandoli nei più ampi flussi storico-artistici con un respiro e una prospettiva generale.
Tali guide, la cui abilitazione ha validità nazionale, per carenza di bandi nelle singole regioni spesso si sono viste costrette ad abilitarsi altrove; ma operano di norma nei territori di appartenenza che ben conoscono, contribuendo, con la loro professionalità, a valorizzarli e a promuoverli. Indubbiamente tutto il settore sconta il prezzo di una notevole confusione normativa. Proprio per questo l’associazione GTI chiede da tempo con insistenza una riforma del settore”.