GTI si dissocia dalle manifestazioni di protesta al Mibact

La sentenza del Consiglio di Stato: Gti risponde alle accuse con i documenti
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Nel mese di novembre GTI ha partecipato, insieme ad altre associazioni di categoria, ad un confronto relativo alla “Disciplina degli standard professionali e formativi di guida turistica e per la definizione di modalità uniformi (…) dell’attività di guida turistica valida su tutto il territorio nazionale” presso la rappresentanza della Commissione Interregionale Turismo con sede a Roma. 
In seguito all’incontro, come richiesto, GTI ha inviato una propria nota scritta nella quale si è espressa a favore di una regolamentazione della guida nazionale più organica, anche sulla base delle indicazioni contenute nella sentenza del Consiglio di Stato: in particolare si chiedeva che, come requisito unico di accesso all’esame di abilitazione, si prevedesse la laurea triennale in materie specifiche. GTI ha dunque espresso la propria contrarietà ai requisiti individuati dalle Regioni che consideravano una laurea generica + corso di 600 ore o addirittura qualsiasi diploma di scuola media superiore + corso di 600 ore quali alternative valide al possesso di una laurea specifica.


GTI ha inoltre chiesto di prevedere l’obbligo di tirocini formativi per i nuovi abilitati oltre a quello di aggiornamento professionale continuo per tutte le guide, vecchie e nuove, al fine di assicurare standard di professionalità sempre elevati, elemento costantemente perseguito da GTI anche nell’ambito della propria politica associativa. 

Nell’auspicio che quello dell’intesa sia uno strumento provvisorio in vista di un urgente e sistematico riordino della disciplina
, GTI evidenzia come la propria presenza nel dibattito per l’emanazione della normativa relativa alla guida turistica sia vigile, costante e costruttiva per un dialogo sempre aperto col MIBACT e con le altre istituzioni preposte.
In tal senso, GTI ribadisce la propria estraneità a iniziative di natura diversa, come sit-in, manifestazioni, mail-bombing, ed altro, pretenziosamente proposte come volontà ed espressione dell’intera categoria.